Il vicino

Faceva il veterinario. In quanto tale, amava tutte le creature.Quasi tutte.Non la sua vicina. E nemmeno la figlia della sua vicina.Si chiamava Schicchi , Attilio SchicchiLa sua vicina si chiamava Gigliola, e la figlia di lei Bianca.Il dottor Schicchi aveva sessantadue anni, la signora Gigliola ne aveva cinquantuno, Biancaventiquattro.Attilio era vedovo, e anche Gigliola lo era. … More Il vicino

Pillole

A vicchiania iè lària, dice mio nonno, Iu non pinsava mai ca mi finiva accussì.Siede di traverso su una seggiola guasta. Gli occhietti grinzosi aggrappati alle margherite che emergono dalla tovaglia stesa davanti a lui. Un senso di vergogna m’investe insieme ai particolari della sua trasandata vecchiaia mentre lo studio dal lato opposto della stanza. … More Pillole

Un sasso

  Voglio parlarvi di un sasso. Un sasso che ho raccolto oggi. Perché quel sasso ha attirato la mia attenzione? E perché dovrebbe, adesso, attirare la vostra?È un bel sasso!Bello per come e per quanto un sasso possa essere bello. Che cosa sia bellezza per un sasso non vale la pena chiedersi.  Allora andiamo avanti. Anzi, … More Un sasso

Sono io che t’ho chiamata.

Sono io che t’ho chiamata.È un’ultima strage, adesso.Sarà stato solo ieriche ho chiesto“T’importa ancora del fioreche hai calpestato?”mentre tu da lontano,iride incandescentesull’ombra contromare,mi hai sorpresoinfilandomi due dita in boccae tacendomi tutto il cuore. Sanremo 14/09/20 Gianmarco Parodi è nato a Sanremo nel 1986, si è diplomato alla Scuola Holden e per loro ora conduce trekking … More Sono io che t’ho chiamata.

Cortocircuito

Evaristo Liberali, detto Vogliodire, conoscente Certo che lo conosco. Voglio dire: mi pare chiaro. Con Cortocircuito noi ci siamo cresciuti, insomma, una fine del genere, voglio dire: nessuno si è sconvolto più di tanto. No, no, ma che ha capito. Non si chiama mica Cortocircuito perché ha i fili scambiati nel cervello.  Con l’Ape ha … More Cortocircuito

Sante

Santa Irene io mi cucio addosso i sudari degli altri io mi cucio il cuore sulla manica sono brava, vedi sono brava ho le mani tese e stanche io sto bene nell’acqua l’acqua mi ama mi attira a sé e io sto bene. se provo se provo ad uscire mi schianta mi pesa. io però … More Sante

Traslochi

«Solamente fino a quando si sistemeranno le cose» avevi detto. Sei mesi fa. Vedo questa donna dai capelli di fieno. Dalle piccole rughe appoggiate al suo viso immagino che abbia sorriso scoprendomi in strano anticipo sull’orario. Ha impiegato un po’ per scendere dalla nostra station wagon e – lo so – già pregusta il momento … More Traslochi

Blackout

«Sentite?», chiese all’improvviso Nonno. Nevica.Lo guardammo sorpresi – o meglio, guardammo in direzione della sua voce. Non sentivamo niente.Dalle finestre dietro di noi arrivava la luce fioca delle candele, troppo debole anche per raggiungere il corrimano del nostro poggiolo.«Come fai a sentire che nevica?».Nonno sorrise, ma noi non potevamo vederlo. Lo sentimmo sorridere. Così pensammo … More Blackout

Note a margine. Speciale Sanremo

Povera patria (zitti e buoni non quest’anno) Si è appena concluso il Festival della Canzone Italiana.Mai come quest’anno ho approfittato del suo intrattenimento senza pretese, dal momento che sono bloccata in casa dopo due tamponi positivi. Tuttavia, il dettaglio più innovativo di questa edizione è la mia compagna di avventure: in questa quarantena coatta la … More Note a margine. Speciale Sanremo

Tentare il presente

Qui è dove sorgi tazzina rossa immortanotte Ti bacio piangere città natale giorno serale Hai nome Tangere Venadi foglia palpebraluna di lucese notteè nome di sole tutta strugge, va, l’estate Specchio su mani d’uomo aria d’erbaeco di giorno annotta fiore di giorno allunga le mani su mani che sanno d’uomo e di specchio treno luce … More Tentare il presente

Note a margine #8. Questo corpo

Le questioni riguardanti il corpo femminile non diverranno inattuali, fintanto che un uomo pronuncerà le seguenti parole: «Dici così adesso, ma a trent’anni un figlio lo vorrai». È sintomatico che l’istinto materno venga postulato, tendenzialmente, da coloro ai quali resta negata la possibilità di generare figli.Poco più di anno fa ho frequentato un ragazzo – … More Note a margine #8. Questo corpo

Go néirí an tádh leat

I Agosto 2019 Quando atterrai a Dublino era venerdì 16 agosto. Me lo ricordo perché era il mio compleanno. Ventinove.Avevo prenotato una Opel Corsa 3 porte bianca, ma me l’avevano data grigia. Dovevo arrivare a Churchtown, Contea del Wexford, sessanta abitanti sulla costa sud-est, tutta case vittoriane e rovine di chiese antiche foderate di muschio … More Go néirí an tádh leat

Ore sei e trenta

Una lama di scialitica negli occhi sfiorarsi di sfuggitaattraversarsi in corridoio possibile scostamento di bilancio mercati incerti possibili rovescigirano ansie nel tè verde oggi che fai?fissando il vuotonon sentire la rispostal’armadio aperto urla le sue crisi esistenziali vestirsi e poi andaresedersi tristementea parlare ad uno schermobestemmiarebere caffèspressounoduetresono le diecilo stomaco si spacca stringendo una lattina … More Ore sei e trenta

Storia del professor De Grandi, il più grande genio di tutti i tempi

Il laboratorio del professor De Grandi saltò in aria in un momento che non può trovare collocazione nel continuum spazio-temporale. Per beffa della sorte, tuttavia, la lapide dell’insigne scienziato reca comunque una data di morte ben precisa: 11/7/2054.I giornali riportarono addirittura l’esatto orario dell’esplosione: «Tragedia nel mondo della scienza – La città di Molfetta si … More Storia del professor De Grandi, il più grande genio di tutti i tempi

Due

  #1 Clonazione? A colazione pasta e fagioli della sera prima. Più che altro alienazione. Noia? No. Incontri ravvicinati a sballi intervallati. Sgrugnate del sabato sera zompettando per le scale. La caviglia sx ringrazia. Pure la famiglia cecapecore…sempre rossa. Tosse grassa. Prendiamo un micetto.Ma andiamo avanti. Dolly parla molto. Porta collane di Polaroid. Sancho la … More Due

Favola contadina

C’erano, nel borgo di Sterro di Sopra, due contadini chiamati Ergeo e Apocalisse. Il vero nome di Apocalisse non lo conosceva nessuno perché, proprio mentre il parroco lo battezzava, era passato uno stuka in fiamme rombando così forte che sembrava la fine del mondo.Ergeo e Apocalisse erano stati bambini insieme. Insieme avevano cacciato le lucertole … More Favola contadina

Note a margine #7. Cara catastrofe

Cara catastrofe,siamo finalmente arrivati al mio momento preferito dell’anno, il Santo Natale. La domanda sorge spontanea: perché, tra tutte le feste comandate, scelgo proprio quella che prevede almeno cinque chili sui fianchi e il cervello assopito dopo venti fette di pandoro e dieci pranzi in famiglia? Perché il Natale è la festa delle psicosi, quella … More Note a margine #7. Cara catastrofe

Annata

  No. Non accetto il responso dei giudici.Non fanno altroche concedermibenefici, per il giorno ferialee quello festivo, per l’estate,e la domenica, triplo dessert.Ho televisione a colorie ogni forma mineraledi umanità,perché la mia redenzioneavvengaa porte chiuse, senza strepito e senza clamore.Sono un mostro.Ho staccato,mi dicono,il seno di mia madre –io non ricordo –con un morsoblu.Ho dolci … More Annata

La danza di Rachele

Che si viva senza mai danzare è possibile, e questo è tutto. Marte in sesta casa era opposto a Saturno il giorno della mia nascita, o almeno questa fu la spiegazione della mezzana che viveva nel bosco quando i miei genitori, disperati, le chiesero come mai crescessi graziosa e dall’indole robusta, fino a quando non … More La danza di Rachele

Caveiras

Caveiras pregadas a corpos vaziosrecheados, só, de borboletas noturnashabilmente persuadidosde que acreditar em eles própriosseja pecar de vaidade. Prisioneiros.Mas também vi humanos a rastejaremem poças de lama e a explodirem,a seguir, na grandezados seus corpos sobreviventes. Tochas na noite. Teschi Teschi inchiodati a corpi vuotipieni, solo, di faleneabilmente persuasiche credere in loro stessisia peccare di … More Caveiras

Gocce di mezzaluna

    È giorno. Sul piccolo tavolo della cucina campeggiano i resti di una colazione frettolosa. La mia. Sto su una sedia, spalle curve, sguardo basso. Per quanto mi sforzi, non riesco a lavorare sulla mia postura. È lo specchio di come mi sento, è il modo in cui mi difendo, sono io. Quando provo … More Gocce di mezzaluna

L’ingorgo

    E c’era un vigile, anziano. Immerso nel traffico che straripava. Era statico, immobile. Di quelle code create da eventi che a loro volta incidono nella nostra vita in modo leggero. Forse, un incidente qualche chilometro più avanti. E avrei voluto sorvolare quella zona della città con un elicottero, per vedere il mosaico di … More L’ingorgo

Note a margine #6. È un momento difficile, tesoro

    È un momento difficile, tesoro. Così canta Nada nell’omonima canzone. Erano i primi giorni del duemiladiciannove e io vivevo a Torino da meno di sei mesi, in un piccolo appartamento che credo non superasse i venticinque metri quadrati. Era un momento difficile, per me, che avevo compiuto l’agognata scelta di andare a vivere … More Note a margine #6. È un momento difficile, tesoro

Se i morti ti potessero parlare

Tuo babbo il dottoreti ha mummificato le Barbieper ricavare spazio dal tempo perdutole ha deposte fra le tombe dei topinelle stanze segrete che si aprono dalle libreriele piramidi colonizzatetopi morti come segnalibri per poesiepellicce accasciate di nonnala malinconia…che cosa te ne faidi questo colpo di fulmineche ti ha preso mentre spolveraviun giocattolo rinvenuto da adulta?L’infanzia … More Se i morti ti potessero parlare

Vasi comunicanti

  E lena sbirciava Francesco. Seduta accanto a lui, teneva una guancia sul pugno chiuso e guardava il suo quaderno. Con grafia ordinata, suo fratello stava risolvendo un problema di matematica. Alternava la penna rossa alla penna blu proprio come gli aveva insegnato la maestra. Ogni volta che finiva con una, la chiudeva, la rimetteva … More Vasi comunicanti

Il debutto di Cesar

    Il tecnico luci se n’è accorto nel pomeriggio. È passato dietro le quinte per girarsi una sigaretta in cortile e ha sentito un rumore provenire dal cassone. Gli ho spiegato che fosse tutto normale, aprendogli la porta per mandarlo a fumare senza ulteriori domande. La seconda a scoprirlo è stata Rita, la regista. … More Il debutto di Cesar

La quarta pizza

«Com’è stata la giornata?».Miriam fa una smorfia e si guarda quel che resta delle unghie delle mani.«Pallosa».«Lo sai che dal lunedì al venerdì l’unica risposta che mi dai è “pallosa”?».«Prova a cambiare domanda. Cosa c’è per cena?».«Vado in cucina a vedere. Intanto magari potresti raccogliere qualcosa da terra e aprire la finestra».Raccatta un cappello di … More La quarta pizza

Il sigillo

  Il viavai mattutino di furgoni vibranti era stato il preambolo al vociare ininterrotto che avrebbe scosso il palazzo per buona parte della giornata. Dal sesto piano, Bonaldi guardava torvo i nuovi inquilini che prendevano casa pochi metri più in basso. Due nuche sconosciute conversavano con due già note, poi sostituite da altre due o … More Il sigillo

Le tende blu

  Il signor Otis muoveva lenti passi e si avvicinava alla scrivania. Era stanco. Raggiunse la sua postazione, la stessa da oltre ventisei anni, si sedette e prese il grande libro. Lo aprì e si rimise a scrivere.La stanza, o forse lo studio, non aveva uno spazio libero. Vuoto. Due grandi librerie ricoprivano il lato … More Le tende blu

Venticinque

  Quando Aurora venne al mondo era in tutto e per tutto una bambina qualsiasi: pochi capelli incrostati di sangue, pugnetti serrati, pianto a dirotto. Fu nelle ore che seguirono il parto, un parto di morte in cui la bambina uccise sua madre, che avvenne il prodigio. Aurora cominciò a crescere con una velocità che … More Venticinque

Rosa tra i pesci

  «Rosa, ti ho già detto che non si fa. Non si battono le mani sul vetro». Guardo la mamma e poi guardo il vetro. Perché non posso fare così? Come li chiamo i pesci? La mamma continua a sgridarmi e io sono triste. Voglio andarmene da sola a fare un giro. «Rosa, non ti … More Rosa tra i pesci

Chi tace acconsente

    Parenti e amici ti avevano dato il loro ultimo saluto e ora mancavo solo io. Fino a quel momento ero rimasto seduto in disparte sulla soglia della porta della nostra camera, a pochi passi dal letto che ora è la tua bara. Dopo che tutti sono ritornati alle loro case, entro e ti … More Chi tace acconsente

Bruciare

  Bisognerà bruciare tutto. Bisognerà bruciare questi simulacri di cemento, sbocciati ai lati di fiumi deserti. Bisognerà bruciare queste città-cancro voraci di tempo, il loro buon senso. Bisognerà bruciare queste vecchie maschere nude, questa realtà di miraggi. Bisognerà bruciare queste catene tascabili, questi padroni gentili. Bisognerà bruciare dentro e addomesticare il Sole, radere al suolo … More Bruciare

Una brava ragazza

  Quando avevo diciassette anni, un pomeriggio di primavera suonai alla Caritas, al 22 di via Cattaneo a Pisa. Oggi quello è diventato un condominio di lusso ma all’epoca si passava da un grande cancello elettrico chiuso solo di notte, si attraversava un cortile di cemento sbrecciato per arrivare a una porticina stretta a due … More Una brava ragazza

Note a margine #5. Aisha Romano

Nota della redazione: se sei un analfabeta funzionale, forse è meglio non continuare a leggere. Confidiamo nell’intelligenza dei nostri lettori. Quella stronza di Silvia Romano è stata liberata. Io non ho parole, siamo alla frutta. Ormai non ci si può più fidare neanche degli integralisti islamici. Posso capire la questione economica – qualche milione fa … More Note a margine #5. Aisha Romano

Blu pantone

  Ogni mattina, quando mi sveglio, guardo fuori dalla tenda. Lo faccio per controllare il muro. Da qui non riesco a vedere molto, solo un pezzettino. Io però ci spero sempre di aprire gli occhi e non trovarlo più, questo muro di ferro, altissimo, almeno cinque volte papà. E lui è un tipo davvero alto, … More Blu pantone

Voci di quarantena

A metà marzo vi abbiamo proposto di inviarci una testimonianza dei vostri giorni di quarantena: quello che fate per ingannare il tempo, come vi sentite, tutto quello che vi passa per la mente.Ci avete scritto in tanti, e siamo felici di potervi dare voce. Marta Mattalia Da tre anni porto avanti un progetto di viaggio … More Voci di quarantena

Prolifer-Azioni nel vuoto urbano

Illustrazione di Giulia Corti (È accaduto. In quarantena infinite prolifer-azioni narcisiche hanno preso forma; narcisiche, sì, non narcisistiche, che nel mio immaginario imprime una torsione patologica ai purissimi Narcisi) Narcisata. È la passeggiata che prima, in un tempo da cronaca storica, ero solita fare dopo aver inspirato forte e incontrato in me stessa le strade. … More Prolifer-Azioni nel vuoto urbano

Praivasì

M amma solleva il materasso e prende cento euro. Quando lo riabbassa, alcune banconote volano insieme alle piume del copriletto. Anche a me, poco prima, è successa la stessa cosa. Nell’aprire la scatola dei biscotti ho fatto cadere due pezzi da venti. «Lara, possibile che a nove anni sei ancora così sbadata?», mi ha detto … More Praivasì

Note a margine #4. Le bimbe di Conte

Illustrazione di Giorgio B. Scalia   Durante questa quarantena infinita sono due le cose che noi italiani abbiamo scoperto. La prima è stata la riscoperta identitaria come popolo di mematori di successo – rimane straordinaria quella del povero Maya dislessico che confonde la data della fine del mondo scrivendo 2012 invece che 2020. La seconda … More Note a margine #4. Le bimbe di Conte

Una sensazione fisica e spirituale di solitudine

Illustrazione di Anna Fennel Hughes   È uscita trenta secondi prima di me. Ho sentito cigolare la molla del portone. Sono le 6.45, lei ha il solito giubbotto verde oliva e sotto il camice blu. Fuma vorace con lo sguardo rivolto ai fatti suoi. Come sempre è in piedi, accanto alla macchina. La osservo e vorrei … More Una sensazione fisica e spirituale di solitudine

Cicatrici

Illustrazione di Giorgio B. Scalia   Sergio non parla molto. Solo una volta nella vita ha provato quello che sta provando adesso, nudo, un po’ sudato, sdraiato sul letto con una sigaretta in mano. Vicky in piedi davanti a lui, la finestra aperta e i rumori della notte che entrano trasportati dalla brezza. Nel suo … More Cicatrici

L’auto-inflizione è balia delicata

L’auto-inflizione è balia delicata, ogni mattina con premura lieve le piaghe sulla sfatta pelle fascia di trame di contuso pallidore carezzando la tenia che si pasce della trafitta acuta, d’amor fati esteso lungo l’esausta cervice, resina ch’ora inquina lentamente lo spirito e non è medicamento, ma frode senza vanto né pretesa. Ciò che è violenza … More L’auto-inflizione è balia delicata

El Marenco

Illustrazione di Giorgio B. Scalia   La prima volta l’ho visto sulla spiaggia di Cerro. Se ne stava in piedi, non so come, tenendo con una mano la canna da pesca e con l’altra una stampella consumata. Mi pare di ricordare che fosse autunno, ma l’unica certezza, quando si è alle prese con una memoria … More El Marenco

Marconi

C’ era quel mio zio, fratello di mia mamma, che al paese tutti chiamavano Marconi e solo a sentirlo nominare a lei veniva da maledirlo. Ma poi si tratteneva guardando il Volto Santo appeso in cucina: «Gesù perdonami». Il fratello l’aveva sempre trattata male perché era geloso di ogni uomo che le faceva la corte. … More Marconi

La salpata

Illustrazione di Giorgio B. Scalia   «Mare forza 2 – 3, venti da sud-est forza 4, in attenuazione …». Gaetano Asaro, il comandante, sta ascoltando dalla radio di bordo l’ultimo bollettino meteo della Guardia Costiera. Il Santo Padre II, il suo instancabile motopesca di ventidue metri, settanta tonnellate e seicento cavalli che scaricano instancabilmente la … More La salpata

Il giardiniere

  Il dubbio del cancello la mattina al tintinnante arrivo del guardiano, ai cingoli del tram e ai suoi fanali. Sulle inferriate la mano si posa a lungo sul metallo umido ancora: cerca la chiave giusta per entrare. La luce che diventa orizzontale. Il ferro segna l’arco sul pietrisco, il medesimo solco notte e giorno. … More Il giardiniere

Il Salvatore

Illustrazione di Giorgio B. Scalia   Di fatto non c’era nessuno a cui importasse di quel lavoro, intendo quello alla A.B.P. Gli uffici erano un ammasso di gente stravaccata sulle sedie che non faceva altro che fissare qualsiasi cosa che potesse comunicare l’ora, dall’orologio alla parete alla proiezione dell’ombra delle sedie, prima di appallottolare tutta la … More Il Salvatore

Pisanzapra, ovvero il tempo impiegato a mangiare una banana

Illustrazione di Giorgio B. Scalia   A L.   «Cosa sono questi?» «Tortellini in brodo» «No, no, no, c’è una bella differenza fra i tortellini e i cappelletti, e questi non sono né l’uno né l’altro» «Scusa, ma cosa c’entrano ora i cappelletti?» «C’entrano, perché questi assomigliano più a dei cappelletti che a dei tortellini, … More Pisanzapra, ovvero il tempo impiegato a mangiare una banana

Santa’s Special

  Non vorrei utilizzare questo spazio per fini personali, ma mi trovo costretto a denunciare un fatto gravissimo. Qualche giorno fa sono stato minacciato seriamente, e da allora ho paura. È successo tutto sabato scorso. Stavo bevendo una birra steso sul letto, quando ho sentito dei rumori provenire dal terrazzo, orientativamente intorno alla mezzanotte. Ho … More Santa’s Special

La fine del topo

  «Ehi Fred, che fai? Sta attento a come ti muovi, sempre di corsa!». «Scusa Joe, vado di fretta. Devo incontrare il Capo all’angolo tra la VII e la 26^. Dobbiamo parlare». Il placido Joe, quando le luci delle insegne rischiaravano ancora gli angoli più bui e mentre il primo chiarore dell’alba, riflesso dalle nuvole … More La fine del topo

La pioggia e la pioggia e la pioggia e l’amore

  Il vento viene freddo in questi giorni e molto spesso piove. Allora m’infilo fra i cespugli, oppure mi rannicchio all’asciutto nei buchi degli alberi. Guardo la pioggia che cade fuori senza sentire più nessun rumore. C’è solo la pioggia che batte e batte e batte ed è impossibile sentire qualcos’altro. Al massimo il vento … More La pioggia e la pioggia e la pioggia e l’amore

Glicine

Raccolgo gocce di lacrime, condimento di istanti tristi e felici, mentre microscopiche falangi afferrano il cucchiaio due corpi amalgamati tremano all’ombra del primo raggio. Melvina Bitrayya, 22 anni anagrafici, plasmata al Liceo Classico di Palermo, trapiantata nella nebulosa Milano per l’Università, scrive all’infinito, la Grecia è il suo nido, colore preferito verde speranza.

Una margherita con basilico

  «…Invece per me un filetto al pepe verde, grazie». «Quindi abbiamo una margherita…». «Con basilico italiano». «Sì… una diavola, una marinara e il filetto, giusto? Cottura?». «Lo scusi, ce lo portiamo appresso perché gli vogliamo bene». «Al sangue, se è possibile». «È che ha sbattuto la testa da piccolo». «Perfetto, arrivano!». «Ma perché mi … More Una margherita con basilico

Note a margine #0. La Pecora Elettrica

  E pensare che ero così contento di far partire questa rubrica. L’idea era quella di dialogare direttamente con voi lettori mentre tento di suscitare un sorriso, analizzando le ipocrisie socioculturali del momento. Il tutto condito da una sana dose di autoironia e predestinazione cosmica. Sarebbe stato figo, e forse lo sarà anche. Però il … More Note a margine #0. La Pecora Elettrica

Acrobazie notturne

Illustrazione di Giorgio B. Scalia   È qualche anno ormai che abitiamo la notte. Essa ci appartiene come noi le apparteniamo, come se fosse un paese abitato unicamente da noi e dalla nostra segretissima passione. Credo che sia proprio nell’assenza di luce, nella chiusura totale degli occhi, che si riesca a liberare ciò che si ha … More Acrobazie notturne

In Onda (parte seconda)

Da dietro la porta sentono prima zampettare, poi gli abbai sincopati del cane e da ultimo i passi strascicati dell’anziana. Finalmente apre la porta. «Buonasera, avete bisogno di qualcosa?» «Diciamo di sì», risponde Moira titubante. «Ditemi pure. Ma in fretta, non voglio perdere la puntata dello sceneggiato». «Ecco, appunto, è del volume della televisione che … More In Onda (parte seconda)

In Onda (parte prima)

È passato più di un anno da quando hanno bruscamente interrotto la messa in onda di tutti i programmi. Gli spettatori all’inizio pensavano a un guasto ai ripetitori; poi, dopo qualche settimana, si è saputo del fallimento dell’emittente e del conseguente sequestro dei locali al pianterreno e sottosuolo, compreso tutto il contenuto. Dopo qualche debole protesta, … More In Onda (parte prima)

Tre donne

Ci sono tre donne al confine dell’Italia. Ci sono tre storie. Due vengono verso di noi e una sparisce all’orizzonte. Quale scegli lettore? Quale storia? Quale donna? Margherita ha gli occhi rossi e la pelle bianca. L’alba gelida la bacia in fronte e le lega i capelli in una treccia di ricordi. I binari si … More Tre donne

La stradina

  Isidoros Dukas lo aveva osservato così a lungo che aveva smesso di vederlo. Un calendario come tanti altri: orientamento verticale, organizzato per mesi e per settimane, in carta lucida, perfetto per stare appeso in cucina o in una stanza con poca personalità. I giorni festivi erano evidenziati in rosso, erano segnati i cicli lunari … More La stradina

A chi ammorba

  Dice che dobbiamo tenere la bocca chiusa, che dobbiamo guardare la sua e ascoltarla parlare. Noi non vorremmo obbedirgli, perché è piccola e nera, la bocca sua, e ripete sempre le stesse cose. Però ci tocca ascoltarla e non dobbiamo azzardarci a rispondere. Se proviamo lui guarda fisso nei nostri occhi per farci squittire. … More A chi ammorba

Il villeggiante

  Leo fece scorrere la porta a vetri che dava sul giardino sul retro. Lo invasero subito l’aria fresca e i versi dei grilli, o forse delle cicale, non aveva mai capito quale fosse la differenza. Uscì a piedi nudi, l’erba era asciutta e soffice, era piacevole camminarci sopra. La piscina gonfiabile gli arrivava al … More Il villeggiante

Vicino al lago

  Vicino al lago, nei tramonti di ottobre, il sole esplode in un miliardo di frammenti colorati che lo specchio d’acqua osserva e ricopia con ammirazione. Vicino al lago, nei tramonti di ottobre, è umido e fa freddo e il freddo penetra nelle ossa come un coltello che trafigge la pelle a rallentatore. La vecchia … More Vicino al lago

Ovunque andrai

  René teneva la testa appoggiata sulla spalla di Martine, le gambe incrociate sul sedile blu e davanti a sé il vuoto lasciato dai passeggeri che avevano terminato la corsa. Non riusciva a dormire. Fuori il mondo correva veloce: i tralicci in lontananza, le cascine, i pioppi e i frassini insistevano nel ridursi in linee … More Ovunque andrai

Perle nere

  Ho lasciato le mie paure nel Mare. Non riuscivo più a tenerle dentro e prima di scappare le ho piante nel suo grembo. Come una cassaforte l’ho visto raccogliere accogliere le mie paure pure – le mie lacrime pesanti ha mutato in perle nere. E allora sono tornata ogni giorno a raccogliere una perla, … More Perle nere

Rinnova il rito

  Svegliati. La mattina cinerea ti segna le guance. Consunta la notte nel consunto fuoco: bruci senza dolore come il rovere sereno nel giorno di Santa Giovanna al rogo. Sei pagana allo specchio di un bagno che assiste alla sacra abluzione della tua non ustionata carne. E se non bruci per metafisica ragione? Il tuo … More Rinnova il rito

Brillante

  A casa mia la primavera entra una domenica mattina. Passa da una finestra aperta per metà. Soffia piano su una tenda bianca e porta dentro l’odore del tiglio e del mare. Mia madre stende i panni in balcone e le lenzuola si aprono tra le sue braccia senza emettere alcun suono. Io sono figlio di quel … More Brillante

È stata solo fortuna

Illustrazione di Giorgio B. Scalia   Al  mattino presto sbucò da dietro l’angolo un uomo in completo blu con un grosso ombrello. Non era quel tipo avvezzo a credere negli eventi straordinari, ma quel giorno si sarebbe di certo ricreduto. Era il suo compleanno, diluviava, e lui, come ogni mattina, stava correndo verso la fermata … More È stata solo fortuna

Giungeranno le rondini. Metamorfosi dell’acqua e del vento

  Quand’ero bambino, mio padre mi portava sempre al lago in mezzo alla pineta. Era una pozza d’acqua poco profonda ed estesa: da qualsiasi lembo si potevano scorgere i pini che crescevano a pochi passi dalla riva opposta. La superficie del lago era perfettamente circolare e d’estate l’acqua era limpida e trasparente quanto l’aria, come … More Giungeranno le rondini. Metamorfosi dell’acqua e del vento

Se

  «Allora? È finita?». Era convinta che alla fine avrebbero scelto una casa da cui si potessero sentire balbettare le cicale d’estate. Andrea amava la campagna, lei le case con giardino. Entrambi si sarebbero trovati d’accordo sul rimandare i lavori per la piscina finché i bambini non fossero cresciuti abbastanza. La casa era una villetta … More Se

La kopejka

  M osca. No, non Mosca ma Vladimir, a circa 200 km di distanza.  Più precisamente: orfanotrofio di Valyuta, sulle sponde del fiume Kljaz’ma. Ancora più precisamente: dormitorio dell’ala est del suddetto orfanotrofio, piano inferiore dell’ultimo letto a castello, in fondo alla sala, proprio accanto alla mattonella traballante nel pavimento. Un manipolo di cinque ragazzini tiene … More La kopejka

E tu, creatura

Illustrazione di Giorgio B. Scalia   E tu, creatura,sgusci incurantecome in un gioco di bambinitra le lenzuola fredde,ti insinui tra sogni macchiatiimprudentementedi bugie e speranza Tu, creatura,violi senza remore le legginon scritteche uniscono da lontanoi porti disertatidell’umana solidarietà Tu, creatura,strappi di soppiattole ali delicate e malfermedi fragile farfallache lotta per volare Di quante nottibagnate di … More E tu, creatura

Come non ammazzarsi: un’indagine poco seria/ Good vibez only

Cercheremo insieme di capire come riuscire a sopravvivere a questa folle folle vita, piena di compromessi e cattive decisioni, di brevissimi acuti e striduli assoli. 
Così bella che ogni tanto ti ritrovi a chiederti se ne valga davvero la pena. 
Bisogna avere una certa attitudine per vivere meglio? Come si fa a cambiare il proprio … More Come non ammazzarsi: un’indagine poco seria/ Good vibez only

Zzz

Ho ucciso una zanzara, mi sento male. La vedo rantolare Gobba a terra. Ali distese. Le zampe in alto, protese. L’esamino morire. Ho spavento, l’ho uccisa e me ne pento. Ma chi sono io, per spezzare un fuscello? Mai ci penso. Sono un assassino, ho fatto fuori l’esserino. Ecco più non si dimena è ferma … More Zzz